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Rifiuti Speciali

Il problema della contabilità e della tracciabilità dei rifiuti speciali è uno di quegli argomenti che, gli stati membri della Comunità Europea, stanno cercando di affrontare e risolvere infruttuosamente da molti anni, al fine di garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione finale, in particolare per i rifiuti pericolosi. La tematica relativa allo studio sulla produzione di rifiuti speciali in regione Campania è un ambito di attività che in Agenzia è di competenza della Sezione Regionale del Catasto Rifiuti.

La Sezione Regionale del Catasto rifiuti, curando in particolare l'elaborazione dei dati di produzione e gestione dei rifiuti speciali, ha partecipato alla redazione e al processo di approvazione sia del Piano Regionale di Gestione del Rifiuti Speciali che del relativo Rapporto Ambientale, inoltre collabora con ISPRA alla redazione dell'annuale Rapporto Rifiuti Speciali

Anche in questo caso la gestione delle banche dati consente di soddisfare le numerose richieste dati che pervengono sia da strutture interne all'ARPAC, sia da altri Enti quali la Regione Campania e le Amministrazioni Provinciali, Istituti di Ricerca, Forze dell'ordine, sia da singoli cittadini. Leggi tutto

In questa sezione sono presentate alcune analisi sui dati di produzione dei rifiuti speciali.

La tematica relativa allo studio sulla produzione di rifiuti in regione Campania è un ambito di attività che in Agenzia è di competenza della Sezione Regionale del Catasto Rifiuti.

Attività sui rifiuti speciali:

La Sezione Regionale del Catasto rifiuti, curando in particolare l'elaborazione dei dati di produzione e gestione dei rifiuti speciali , ha partecipato alla redazione ed al processo di approvazione:

del Piano regionale di gestione del Rifiuti Speciali ed al relativo Rapporto Ambientale;

La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti collabora con ISPRA alla redazione dell'annuale Rapporto Rifiuti Speciali

La gestione delle banche dati consente di soddisfare le numerose richieste dati che pervengono quotidianamente sia da strutture interne all'ARPAC, sia da altri Enti quali la Regione Campania e le Amministrazioni Provinciali, Istituti di Ricerca, Forze dell'ordine, sia da singoli cittadini.

Per richieste ed approfondimenti contattare:

E-mail: a.grosso@arpacampania.it

PEC direzionegeneralearpac@pcert.postecert.it

CEC-PAC arpac.na.direzionegenerale@pa.postacertificata.gov.it

Fax: 0812326324

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La Sezione Regionale del Catasto Rifiuti  (SRCR), nella ormai consueta collaborazione con ISPRA, dal 2003 elabora e trasmette annualmente tutti i dati disponibili sia per la redazione del rapporto Rifiuti Urbani, sia per quello degli Speciali e sia per ciò che concerne le statistiche da inviare alla Commissione Europea sui PCB.

Per i dati necessari al Rapporto Rifiuti Speciali viene effettuata la bonifica delle banche dati MUD e vengono elaborati e trasmessi ad ISPRA i dati sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali implementando l'apposito format predisposto dall'ISPRA.

Le banche dati sui rifiuti urbani e speciali raccolgono ed organizzano i dati acquisiti ed elaborati dalla sezione nazionale del Catasto Rifiuti con il contributo delle sezioni regionali e provinciali e, in generale, di tutti i soggetti pubblici detentori dell'informazione, nonché attraverso l'elaborazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD). I dati, pubblicati con cadenza annuale ai sensi dell'articolo 189, comma 6 del d.lgs. n. 152/2006, sono liberamente consultabili e scaricabili.

Le banche dati sui  Rifiuti Speciali  contengono le informazioni sulla produzione e gestione con dettaglio regionale

Di seguito si riportano i link ai dati della regione Campania:

Produzione rifiuti speciali

Gestione rifiuti speciali

A livello europeo la normativa di riferimento è rappresentata dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008. 

La Direttiva individua una specifica gerarchia per la gestione dei rifiuti che definisce il seguente ordine di priorità:

 prevenzione della produzione;

preparazione per il riutilizzo;

riciclaggio;

recupero di altro tipo (ad es. energetico);

smaltimento.

 

A livello nazionale la direttiva europea, con la gerarchia di priorità inerenti la gestione dei rifiuti, è attualmente recepita dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205 che ha modificato, in modo sostanziale, la normativa quadro vigente contenuta nella Parte IV del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale".

La gerarchia per la gestione dei rifiuti definita nella Direttiva 2008/98/CE, e adottata in Italia dal D.lgs 152/06 (il cosiddetto Codice Ambientale), sancisce chiaramente l'ordine di priorità delle scelte gestionali.

L'idea che sta alla base di questo ordine di opzioni è tanto semplice quanto efficace. Prevenire vuol dire adottare le misure volte a ridurre la produzione dei rifiuti e anche la loro pericolosità; vuol dire cioè allentare il nesso che ancora oggi fa dipendere la produzione di rifiuti dall'andamento della produzione e dei consumi. Migliorare le modalità di preparazione per il riutilizzo e aumentare il riciclo della materia presuppone che la raccolta differenziata non sia più considerata quale fine ma come mezzo per far crescere la quantità e la qualità della materia recuperata. 

E quest'azione è indispensabile a centrare l'obiettivo posto dall'Europa entro il 2020: il 50% di riciclo e di preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani e simili. Il recupero energetico della materia non ulteriormente valorizzabile come tale è l'ulteriore contributo all'obiettivo di ridurre i residui che andranno a smaltimento in discarica.