"Dalla memoria alla prevenzione", convegno ad Avellino
Data Pubblicazione: 25-nov-2025

"Dalla memoria alla prevenzione" questo il titolo della giornata di riflessione organizzata a 45 anni dal disastroso terremoto che la notte del 23 novembre 1980, in appena 90 secondi, sconvolse l’Irpinia e gran parte del Mezzogiorno. Un evento che lasciò dietro di sé macerie e dolore: 2914 morti, 8.848 feriti, circa 280.000 sfollati. Numeri che ancora oggi rappresentano una delle pagine più drammatiche della storia italiana.
L’iniziativa si terrà venerdì 28 novembre presso il teatro Carlo Gesualdo di Avellino, alla presenza del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e del Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale Fabio Ciciliano.
La giornata sarà articolata in due sessioni.
La prima vedrà gli interventi del presidente nazionale INGV, dott. Fabio Florindo, del direttore generale Protezione Civile Campania, dott. Italo Giulivo e del direttore generale ARPAC, avv. Stefano Sorvino.
La seconda sessione sarà dedicata al tema della prevenzione sismica, con i contributi dei presidenti di diversi ordini professionali. Le loro competenze tecniche, infatti, rappresentano un pilastro fondamentale per la costruzione di politiche innovative capaci di proteggere persone, infrastrutture e territori da fenomeni naturali che, talvolta, possono rivelarsi devastanti.
A moderare i lavori sarà il giornalista Pierluigi Melillo, che ripercorrerà anche i momenti drammatici del sisma del 1980.
Ricordare una tragedia come quella dell’Irpinia non significa soltanto onorare le vittime, ma trasformare la memoria in consapevolezza e impegno concreto. Oggi, grazie ai progressi della ricerca scientifica, alla pianificazione territoriale e alle moderne tecnologie di monitoraggio, è possibile ridurre in modo significativo l’impatto dei terremoti e degli altri eventi naturali.
La Giornata vuole essere proprio questo: un’occasione per rafforzare una responsabilità collettiva e favorire azioni capaci di proteggere, per quanto possibile, le comunità e i territori più esposti.