Indietro Incendio area Pip Sarno del 4 marzo: ulteriori risultati delle indagini ambientali in corso

Data Pubblicazione: 06-mar-2023

4° aggiornamento lunedì 8 marzo - ore 18:30

Sono disponibili ulteriori esiti analitici delle attività di monitoraggio avviate dall’Arpa Campania in seguito all’incendio divampato nel pomeriggio dello scorso sabato 4 marzo in un’azienda di recupero rottami ferrosi nell’area Pip di Sarno. Si rimanda ai precedenti comunicati (del 4 marzo, 5 marzo, 6 marzo) per il quadro completo delle attività svolte finora dall’Agenzia. 

PCDD – PCDF (policlorodibenzodiossine e policlorodibenzofurani)
Sono disponibili i primi risultati relativi al campionatore ad alto flusso per la determinazione della concentrazione di diossine e furani dispersi in atmosfera, collocato nei pressi del luogo dell’incendio. I risultati sono relativi al primo ciclo di campionamento della durata di 24 ore, attuato tra la sera del 4 marzo e quella del 5 marzo.
Gli esiti analitici riportano un valore di concentrazione di diossine e furani (PCDD-PCDF) in aria pari a 0,016 I-TEQ pg/Nmc (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente). 
Si rappresenta che non sono presenti limiti di riferimento imposti dalla legislazione vigente per la concentrazione di diossine in aria ambiente. Un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è quello proposto dal LAI, organismo tecnico tedesco, pari a 0,15 pg/Nmc.
La concentrazione riscontrata nel campionamento risulta, pertanto, al di sotto del suddetto limite di riferimento.

Polveri totali
Nel secondo ciclo di campionamento (5-7 marzo) il valore di concentrazione è risultato di 7,5 μg/m3 (microgrammi per metro cubo), dunque in calo rispetto a quello registrato nel corso del primo ciclo di campionamento (si rimanda al comunicato dello scorso 6 marzo), e inoltre può essere ritenuto inferiore sia al limite giornaliero (50 μg/m3) che al limite annuale (40 μg/m3) per il PM10, per le considerazioni già riportate nel precedente aggiornamento.

Metalli pesanti
Si veda la tabella a seguire per il prospetto dei valori di concentrazione riscontrati in esito al secondo ciclo di campionamento; per il primo ciclo di campionamento si rimanda al precedente comunicato. 
Gli esiti analitici relativi al monitoraggio effettuato dal 5 al 7 marzo evidenziano ancora un verosimile influsso dell’evento sulla qualità dell’aria, per il quale si ritiene sintomatica la riscontrata presenza di metalli nel particolato.
Purtuttavia, per i metalli normati, Arsenico, Cadmio e Piombo, si riscontrano concentrazioni in aria ambiente, inferiori ai valori obiettivo calcolati su anno civile come indicato dal decreto legislativo 155/2010.
Per il Nichel, il campione in esame presenta un valore superiore al valore obiettivo su anno civile.



Laboratorio mobile per il monitoraggio della qualità dell’aria
Frattanto il monitoraggio svolto in questi giorni dal laboratorio mobile, collocato nei pressi del luogo dell’incendio, ha evidenziato che tra la sera del 5 marzo e la mattina di oggi 8 marzo le concentrazioni dei diversi inquinanti monitorati (tra cui PM10, PM2.5, benzene, toluene, xilene, ossidi di azoto, monossido di carbonio) si sono mantenute nettamente al di sotto dei limiti stabiliti dal decreto legislativo 155 del 2010. 

I risultati dei monitoraggi ancora in corso verranno diffusi non appena disponibili.
 

3° aggiornamento lunedì 6 marzo - ore 20:00

Sono disponibili i primi esiti analitici delle attività di monitoraggio avviate dall’Arpa Campania in seguito all’incendio divampato nel pomeriggio dello scorso sabato 4 marzo in un’azienda di recupero rottami ferrosi nell’area Pip di Sarno. Si rimanda ai precedenti comunicati (del 4 marzo e del 5 marzo) per il quadro completo delle attività svolte finora dall’Agenzia. 
In data odierna sono disponibili i risultati relativi al campionatore di aria collocato la sera del 4 marzo nei pressi del luogo dell’incendio per la determinazione di polveri e metalli pesanti, e inoltre i primissimi dati registrati dalla stazione mobile di monitoraggio questa notte e nella prima mattina di oggi (anch’essa è situata nei pressi del luogo dell’incendio). 

Campionamento per determinazione polveri e metalli pesanti. Le polveri totali, determinate secondo la norma UNI EN 13284 – 1:2003 in riferimento a un periodo di campionamento di 24 ore dalla serata del 4 marzo alla serata del 5 marzo, mostrano un valore di concentrazione pari a 28,7 μg/m3 (microgrammi per metro cubo).
I metalli pesanti, determinati secondo la norma UNI EN ISO 14902: 2005, nel medesimo periodo di campionamento, mostrano i seguenti valori (espressi in nanogrammi per metro cubo o microgrammi per metro cubo):     

 

I primi esiti analitici evidenziano dunque un probabile influsso dell’evento – verificatosi a partire dal pomeriggio del 4 marzo – sulla qualità dell’aria. Si ritiene in particolare sintomatica la riscontrata presenza di metalli nel particolato. Purtuttavia, per i metalli normati, Arsenico, Cadmio, Nichel, Piombo, si riscontrano concentrazioni in aria ambiente inferiori ai valori obiettivo calcolati su anno civile come indicato dal decreto legislativo 155 del 2010.
Analoghe considerazioni valgono per le polveri sottili, in quanto le stesse rappresentano una aliquota delle totali, risultate di valore pari a 28,7 μg/m3, inferiore sia al limite giornaliero (50 μg/m3) che alla media annua (40 μg/m3) per le PM10. 

Monitoraggio qualità dell’aria con laboratorio mobile. I primissimi dati della stazione mobile (in grado di monitorare un ampio set di inquinanti, tra cui PM10 e PM2.5, ossidi di azoto, monossido di carbonio, benzene, toluene, xilene) registrati nella notte tra il 5 e il 6 marzo e nella prima mattina di oggi 6 marzo, sebbene ancora insufficienti per fornire un inquadramento dello stato della qualità dell’aria, indicano al momento che non vengono superati i limiti sul valore orario del biossido di azoto e sulla media mobile del monossido di carbonio. 

Gli ulteriori risultati degli accertamenti in corso verranno diffusi non appena disponibili. In particolare è operativo anche un campionatore per la ricerca di diossine e furani eventualmente dispersi in atmosfera, i cui risultati verranno diffusi nei tempi tecnici necessari per l’elaborazione degli esiti analitici.
 

2° aggiornamento domenica 5 marzo - ore 16:30

A seguito dell’incendio divampato ieri pomeriggio in un’azienda di recupero di materiali ferrosi, nell’area Pip del comune di Sarno, sono al momento in funzione due campionatori di aria, tempestivamente attivati nei pressi del luogo dell’evento dall’Arpa Campania per la ricerca, rispettivamente, di diossine-furani e di polveri sottili e metalli pesanti. È stato inoltre posizionato un laboratorio mobile per i rilievi sulla qualità dell’aria, in grado di monitorare un ampio set di inquinanti tra cui PM10, PM2.5, benzene, toluene, xilene, monossido di carbonio, ossidi di azoto.  

Nella serata di ieri i campionatori sono stati attivati da personale tecnico del Dipartimento Arpac di Salerno e nella serata di oggi, al termine del primo ciclo di campionamento, verranno prelevati i filtri e analizzati al più presto presso i laboratori agenziali, in particolare della sede di Agnano per i Siti contaminati e le bonifiche. I risultati verranno diffusi nei prossimi giorni, nei tempi tecnici necessari per l’elaborazione degli esiti analitici.  

In sede di primo intervento, scattato in collaborazione con i Vigili del fuoco, i tecnici dell’Agenzia hanno anche fornito indicazioni per il contenimento delle conseguenze ambientali dell’evento in sinergia con l’amministrazione comunale di Sarno (si rimanda al comunicato di ieri 4 marzo).
 

1° aggiornamento sabato 4 marzo - ore 22:00

Arpac è intervenuta oggi pomeriggio, di concerto con i Vigili del fuoco, sul luogo dell’incendio che intorno alle 16 è divampato in un’azienda di recupero di rottami ferrosi in area Pip a Sarno (Salerno). L’incendio si è sviluppato in un’area di stoccaggio e ha coinvolto rifiuti metallici in cumuli. L’area interessata dall’evento è apparsa pavimentata in battuto di cemento industriale ed è servita da un sistema di raccolta delle acque che le convoglia per la sedimentazione/disoleazione e, successivamente, in un depuratore chimico fisico che scarica in fogna bianca. A scopo cautelativo, i tecnici del dipartimento Arpac di Salerno hanno chiesto il contenimento in sito delle acque di spegnimento, attraverso occlusione della tubazione di scarico.    

L’Agenzia ha avviato il monitoraggio della qualità dell’aria nella zona interessata dall’evento, con due dispositivi, uno per la determinazione di polveri sottili e metalli pesanti, l’altro per la determinazione delle diossine e dei furani. Seguiranno ulteriori aggiornamenti.