Back Marine Strategy: Arpac presenta al Congresso SIBM uno studio sulle specie non indigene nei mari della Campania

Data Pubblicazione: 11-giu-2025

Domani, 12 giugno, nel corso del 54° Congresso della Società Italiana di Biologia Marina (SIBM), la dott.ssa Patrizia Puthod della U.O. Mare di Arpa Campania - guidata dal dott. Stefano Capone - presenterà uno studio scientifico intitolato: “Specie non indigene e cripto geniche nei porti e nei fondali della Campania” realizzato dal personale della U.O. Mare nell'ambito del progetto Marine Strategy.  
 
Come indicato nel Regolamento 1143/2014 dell'Unione Europea e nella Direttiva quadro sulla Strategia Marina dell'UE 2008/56/CE, l’introduzione di specie non indigene potenzialmente invasive rappresenta una concreta minaccia per l’ambiente marino. Molte di queste specie possono diventare invasive nel nuovo ambiente, causando perdita di biodiversità, alterazioni nella struttura e nelle funzioni dell'ecosistema e potenziali impatti socio-economici.
Il Mar Mediterraneo è la regione più interessata in termini di numero di introduzioni, principalmente a causa del Canale di Suez e dell’intenso traffico marittimo che lo attraversa.
 
Negli habitat marini, la maggior parte degli impatti delle bioinvasioni sembra essere correlata alla biodiversità nativa e al peggioramento della salute dell’ecosistema ricevente. I porti, a causa dell’elevato traffico marittimo, sono punti critici per l’introduzione di specie non indigene, trasportate sia attraverso il fouling sia mediante le acque di zavorra.
 
Il report, pubblicato anche sulla rivista Biologia Marina Mediterranea, riporta i risultati ottenuti nell’ambito della Direttiva quadro sulla Strategia Marina (2008/56/CE), per la ricerca delle specie non indigene nel Porto di Napoli, in particolare sulla presenza del macrozoobenthos di fondo duro nelle acque.
 
Poster dello studio

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